Precedente

La sostenibilità spiegata con un’analogia

18.10.2024


Successivo

Il 16 ottobre, in provincia di Pordenone, ho partecipato all’evento Fabbricare Società, il terzo Forum delle Società Benefit e sul finale del mio intervento, dal pubblico, mi è stata posta la domanda:

cos’è la sostenibilità?

Per rispondere ho scelto un’analogia, quella di un’isola.

Supponiamo di essere un cartografo e di voler misurare il perimetro di un’isola. Il compito è più complesso di quel che sembra perché appena prendiamo il metro, ci sorgono dei dubbi. Dell’isola dobbiamo misurarne ogni anfratto e cavità, o possiamo limitarci a una misurazione approssimativa?
E poi, da dove cominciamo a misurare il suo perimetro: dal punto in cui il mare incontra la terraferma, o dal punto in cui la bassa marea metterà a nudo la parte di fondale altrimenti sommersa? In un modo o in un altro, fossimo un cartografo, non vi sono dubbi che dell’isola misureremmo solo la parte emersa. Quella visibile.

Ecco, la sostenibilità non è misurare l’isola come un cartografo, per la sola porzione di terra emersa. La sostenibilità è un approccio sistemico, più consapevole, che tenta di misurare anche la porzione di isola che l’occhio nudo non vede. Come farebbe un geografo.
Se chiedessimo a un geografo di misurare un’isola, ci farebbe notare che esiste anche una parte sommersa che, guarda caso, per un’intricata relazione di interdipendenza e interconnessione, questa è legata a tutte le altre terre presenti sul nostro pianeta.

La sostenibilità non è misurare l’isola come un cartografo, per la sola porzione di terra emersa. La sostenibilità è un approccio sistemico, più consapevole, che tenta di misurare anche la porzione di isola che l’occhio nudo non vede. Come farebbe un geografo.

Alex Bellini

Durante l’evento Fabbricare Società

Restiamo in contatto - Iscriviti alla newsletter

Come l'isola, la cui parte sommersa è essenziale per la sua esistenza, così anche le scelte quotidiane di individui, imprese e comunità influenzano la salute del nostro pianeta e delle generazioni future.

Ho usato l’analogia dell’isola per portare l’attenzione sui due concetti cardine della sostenibilità che sottolineano i modi in cui esseri umani, ecosistemi ed economie sono indissolubilmente collegati tra di loro.

  1. Interdipendenza: La sostenibilità mette in evidenza come il benessere delle persone, delle comunità e dell’ambiente sia mutuamente dipendente. La vita umana e i sistemi economici dipendono dalle risorse naturali come l’acqua pulita, il suolo fertile e l’aria, mentre gli ecosistemi dipendono dalle scelte e dalla gestione umana per mantenere l’equilibrio.
  2. Interconnessione: Il concetto di interconnessione nella sostenibilità si riferisce all’idea che ogni azione abbia effetti a catena sui sistemi sociali, ambientali ed economici. Ad esempio, l’impatto ambientale della deforestazione non si limita solo all’area interessata; influisce sui cicli globali del carbonio, sui modelli climatici e sulle comunità che dipendono da quelle foreste. Allo stesso modo, pratiche industriali non sostenibili possono causare il degrado ambientale in una parte del mondo, portando a crisi economiche e sanitarie in altre regioni.
- Leggi il mio libro “Viaggio a Oblivia”

In conclusione, la sostenibilità non è un esercizio di misurazione parziale o superficiale, ma una visione globale e profonda che riconosce le connessioni invisibili tra le nostre azioni e il mondo che ci circonda. Come l’isola, la cui parte sommersa è essenziale per la sua esistenza, così anche le scelte quotidiane di individui, imprese e comunità influenzano la salute del nostro pianeta e delle generazioni future. Solo comprendendo e rispettando queste interconnessioni possiamo costruire un futuro resiliente e equo, dove lo sviluppo economico, la giustizia sociale e la tutela ambientale siano in armonia.